Martedì 16 aprile ore 18
presentazione del libro
"Le frontiere del Caucaso"
di Laura Barile
Intervengono l'autrice e Antonio Prete, critico letterario e scrittore italiano.
“I viaggi si portano dietro i libri. I libri sono il prolungamento del viaggio.”
Dalle spiagge del Mediterraneo e dai monti del Caucaso arrivano queste istantanee illustrate di viaggio su autobus improbabili, accompagnate da scoperte di libri, di uomini, e delle loro guerre infinite; ma anche da comici malintesi. Laura Barile racconta le soste agli intricati confini caucasici, El-Alamein oggi e la stratificazione di memorie che vi è depositata, il mal d’Algeria di Camus, il presente il passato e il mito: dalla carestia degli anni trenta a Batumi vista da Simenon, all’Arca di Noè sul monte Ararat, a Prometeo incatenato nel Monte Kazbegi. I paesaggi calcinati di Algeri e il mare turchese delle coste minate dell’Egitto, gli armeni che assaporano la libertà nei caffè sotto i tigli di Yerevan, le inutili attese di treni fantasma in grandiose stazioni ferroviarie deserte, la casa natale di Stalin e le costruzioni non finite del socialismo reale. Berberi, amazigh, mozabiti, tuareg, armeni, georgiani, tartari, àvari, russi – e le loro lingue.
Laura Barile, docente di Letteratura Italiana presso l’università di Siena e saggista, ha scritto racconti (Oportet, 1997 e Il resto manca, 2003) e curato traduzioni. Ha ricevuto, tra gli altri, il premio dell’Accademia dei Lincei per le Letterature europee. Tra i suoi scritti ricordiamo Adorate mie larve. Montale e la poesia anglosassone (1991) e Oltreconfine (2008).
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