mercoledì 12 dicembre 2012

(12.12.2012) una data è una soglia


il Centro Studi Franco Fortini di Siena e la Libreria La Zona presentano
“(12.12.2012) una data è una soglia”

mercoledì 12 dicembre 2012 alle ore 19
Datari del fotografo Patrizio Esposito – progetto Milano, quattro secondi
e
sabato 15 dicembre alle ore 18
proiezione del film 12 dicembre di Pasolini e Bonfanti
a seguire conversazione con
Luca Lenzini, Luca Baranelli e Antonio Prete

Gli accadimenti si svolgeranno presso la Libreria La Zona via Provenzano Salvani 8.


Il 12 dicembre del 1969 una bomba ad alto potenziale e di matrice neofascista esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano provocando 17 morti e 84 feriti.
Il 15 dicembre del 1969 Giuseppe Pinelli precipitò dal quarto piano della questura di Milano pochi minuti dopo la mezzanotte. Ferroviere di quarantun anni, storico dirigente del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, era stato fermato e portato in questura la sera del 12 dicembre, qualche ora dopo la strage di piazza Fontana, e trattenuto illegalmente. Quattro secondi è il tempo di caduta al suolo di Giuseppe Pinelli dalla finestra-balcone della questura. 

I Datari, lavoro di P. Esposito dedicato a Pinelli e al crinale storico che porta il suo nome, contengono le date degli anni trascorsi dal 12/12/69 e dal 15/12/69 ad oggi. Sono mostrati in contemporanea in sei città: Topolò, Palermo, Macerata, Napoli, Milano e a Siena presso la Libreria La Zona in via Provenzano Salvani 8.



“(12.12.2012) una data è una soglia” è il titolo della due giorni senese organizzata dal Centro Studi Franco Fortini in collaborazione con la Libreria La Zona Interno4.
L'iniziativa prosegue il 15 dicembre alle ore 18 con la proiezione del film 12 dicembre di Pier Paolo Pasolini in collaborazione con Lotta Continua,  distribuito da NdaPress.
Seguirà una conversazione con Luca Lenzini, Luca Baranelli e Antonio Prete: perché una data è una soglia … da attraversare.

“In Milano, quattro secondi, [...] una molteplicità di luoghi e di strumenti – dal digitale al manufatto, dai quaderni di «alfabeto urbano» a pezzi unici in consegna a testimoni esemplari – cospira per una scena essenziale, scarna e antiretorica, e però popolata da una eco collettiva, che si riattiva per un contrappunto di piani opposti e dialettici, necessari ed elementari: luce/ombra, alto/basso, pieno/vuoto. Il luogo è un luogo (cantiere o magazzino), non un monumento; una data è una soglia (12.12.12) e i numeri incisi non una lapide ma segnali per chi s’addentrerà nel bosco, nel tunnel o nel deserto.”  (Luca Lenzini, Centro Studi Franco Fortini di Siena,  sabato 8 dicembre su Alias, inserto culturale del Manifesto).

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