Hora di bai
di Manuel Ferreira, Vittoria Iguazu Editora
Ne parlano:
Elisa Scaraggi, Riccardo Greco e Roberto Francavilla
Hora di bai è un’importante opera, testimonianza della letteratura lusofona, i cui temi sono transitati nella nostra cultura attraverso la musica di Cesária Évora, la cantante simbolo di Capo Verde scomparsa recentemente.
Capo Verde è un arcipelago afflitto da una nuova siccità e a farne le spese è il popolo, costituito soprattutto da contadini e piccoli allevatori.
Nelle vite dei personaggi, il giovane Chico Afonso o nha Venância, sembra riassumersi la tensione di un intero popolo, sempre in bilico tra il desiderio di partire e la necessità di restare. Molti si imbarcano verso altre isole dell’arcipelago con la speranza di trovare terre più fertili e genti meno falcidiate dalla fame, ma chi si dirige verso l’arcipelago di São Tomé e Príncipe, troverà ad attenderli il lavoro forzato nelle monocolture del caffè e del cacao. Chi rimane, invece, dovrà aspettare con fiducia e rassegnazione l’arrivo delle piogge.
Hora di bai è un romanzo sociale dotato di una colonna sonora fatta di mornas e di coladeiras, intrise di malinconia, di speranza, di dolcezza o, per usare espressioni locali, di sodade e di morabeza.
Il libro è un prezioso documento storico e, al contempo, la lucida testimonianza di un dramma all’epoca totalmente ignorato dalla comunità internazionale.
Al termine della presentazione sarà offerto un aperitivo con prodotti equo-solidali, a cura di Mondo Mangione, cooperativa sociale di consumatori critici.
Note
Manuel Ferreira: all'inizio degli anni '40, un giovane intellettuale portoghese approdava, come recluta di un distaccamento militare, sull'arcipelago di Capo Verde, non sapeva ancora che il destino gli avrebbe riservato avvenimenti in grado di sovvertire la propria biografia in maniera radicale. Nel volgere di pochi anni, infatti, assumendo per osmosi i tratti identitari dell'abitante delle isole, ovvero quel codice caratteristico che prende il nome di caboverdianidade, e vivendo appieno il contatto con l'humus, con il sostrato umano e intellettuale dell'arcipelago, Manuel Ferreira si era di fatto trasformato in uno scrittore capoverdiano a tutti gli effetti. A irrobustire questo viscerale processo di integrazione e di fusione con il luogo aveva sicuramente contribuito la convivenza con Orlanda Amarilis, compagna di tutta una vita e una delle maggiori rappresentanti della narrativa isolana.
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