Sabato 25 maggio ore 18
CASA via Lucherini 6, Siena
equivoci cortocircuito tra scrittore e lettori #1
presentazione del libro
"Mare di vetro" di Alessandro Angeli, ed. Quarup e conversazione con l'autore
+ letture di Margherita Fusi
+ musica e aperitivo a cura dei Topi Dalmata
Tra la Corsica e la Sardegna, tra la Toscana e la Costa Azzurra, si stende un mare di vetro, e di avventure. Una di queste ce la racconta ora Alessandro Angeli, e ci porta – attraverso carceri e pinete, traversate, traghetti, taverne e case di studentesse – sulle tracce del suo eroe. Tiu, eroe perduto e perdente, nato per l’anonimato e poi membro dell’Anonima, ribelle per indole e per sorte. Scappa Tiu, fugge da quello che non può lasciare, dal marchio che gli è stato impresso alla nascita, nel tentativo impossibile di strapparsi il destino dal volto.
Gli eroi di Alessandro Angeli non sono cozones che “disperdono le energie e diventano violenti per noia”, sono violenti come noi tutti, e la violenza la praticano come tutti noi quando stiamo male: sono i figli dei pastori, dei contadini, che nascono con un destino impresso “sui volti, nelle pieghe delle mani”, e con la determinazione di rivoltarglisi contro.
Alessandro Angeli costruisce un arcipelago esistenziale attraverso frammenti che disorientano il lettore, “Mare di vetro” è un libro che si legge d'un fiato perdendone la trama, un libro da riprendere tra le mani e leggere con cura.
Equivoci è il cortocircuito tra scrittura e lettura, tempo sospeso e da sospendere in compagnia. In Equivoci saranno infatti i Lettori a condurre la conversazione con l'autore Alessandro Angeli.
Una conversazione informale abbinata all'aperitivo; l'ingresso è gratuito per i soci Topi Dalmata - tessera socio € 10 - riduzione studenti € 5.
Iniziativa a cura della libreria La Zona Interno4 e associazione culturale Topi Dalmata.
Mare di vetro, ed. Quarup
Alessandro Angeli, nato a Roma nel 1972, vive a Grosseto. Ha scritto della violenza e del degrado della Capitale nei feroci ’70, della vita agra degli afroamericani ai tempi della Grande Depressione e della massima auge del Ku Klux Klan, della condizione tragica e rimossa dei lavoranti stranieri nell’estremo mezzogiorno d’Italia, del brigantaggio socialisteggiante nella Maremma dell’Ottocento, e lo ha sempre fatto con sensibilità e formidabile rigore. Di tutto questo resta testimonianza in: Maginot (Controluce 2008),La lingua dei fossi (Besa 2010), I ragni in testa (Besa 2011), Songster, cosmografia di un vagabondo (Controluce 2012).
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